domenica 11 novembre 2012

Ad ogni vero spasso corrisponde un vero prolasso.

Tutti i venerdì sera, per un motivo o per l'altro, mentre aperitivizzate in Sempione, capita che faccia il totale della settimana.
Lo chiamo il ‘bilancio della vita’ e lo faccio con cadenza settimanale perché non sia mai che lasci i conti in sospeso e ti ritrovi ad un certo punto di una giornata X con un sacco di debiti esistenziali che manco un mutuo alla Banca dell'esperienza può aiutarti a saldare.
Cazzo! Ci sono passata e poco c'è voluto che già mi vedevo Con Caronte nel III canto dell'Inferno a traghettare la mia anima, veduta per due soldoni, cantando 'welcome to the jungle'... ma va beh!

Well! Il totale di questa settimana è che mi sono un sacco divertita e che AD OGNI VERO SPASSO CORRISPONDE UN VERO E SERIO PROLASSO.
Non volendo essere autoreferenziale -Cristo se lo sono!- ho avuto modo di riflettere su questi inevitabili gap posizionali 'femmina/maschio'. Noi femmine, generalmente, protendiamo ad accoppiarci, ad un certo punto della nostra vita, per chiudere un cerchio e se il cerchio non si chiude AMEN! Sole stiamo benissimo.
Di contro, il maschio, arriva ad un punto e di punto in bianco, in cui dopo essersi passato in lungo e in largo tutta la capitale e l'hinterland, decide che ha seriamente bisogno del pacchetto 'Vagina stira lava stendi apri gambe e tieni la bocca chiusa' sette giorni su sette.
Il pacchetto non prevede il neurone, semmai un bel culo tacchi alti e un orgasmo a comando. Pur di averlo, il pacchetto, è disposto a vendersi l'anima a Gigi d' Alessio affinché la profondità delle sue canzoni possano in qualche modo conquistarti per la vita. 
....E tu (non sono io giuro) ridi ridi ridi e ridi perché di quello solo si tratta e le mutandine te le bagni appunto per le risate... mica per altro eh! Tu vuoi essere gentile e concedergli delle probabilità di riuscita e gli spieghi che il neurone ha bisogno di preliminari seri altrimenti rimane frigido.

Lui non afferra e ti dice un sacco di cazzate bellissime, dolcissime, piene di zucchero con glassa di miele che dopo dieci minuti hai un incontro ravvicinato faccia a faccia col cesso e l’indice glicemico alle stelle.
Mentre dalla sua bocca straripa una tale profondità verbale che nemmeno l' Amleto... tu sei costretta a prendere ago da sellaio e filo di nylon per cucirgliela e dirgli che non c'è bisogno di essere poetici perché tanto, uscendo da quella porta le stesse cose le dice ad un'altra che 99 su 100 è il tuo opposto e perché ti sei evoluta, fortunatamente, da quella tipologia di femmine che hanno bisogno di parole impacchettate per aprire le cosce. 


Questo tipo d'uomo che di geometria non ne sa, e manco di matematica (disconosce peso e valore delle parole) e che di cerchi nella sua vita vede solo quelli tra le gambe, suppongo - dico suppongo ma sto mentendo- sia uno di quelli presi dalla smania della persecuzione sessuale o ansia da prestazione.
Avere un amplesso è equipollente a bucare un muro spesso quanto quello delle catacombe palermitane con un trapano avvitatore Bosch 18v alla velocità di un nanosecondo, convinto del fatto che più trapana più tu esperisci emozioni.

Conclude l’avvitamento con un ‘TI AMO’ mentre tu stai già con la testa sotto la rete del materasso a vomitare per l’ennesima volta.


A te viene solo da piangere per la tristezza e perché un po’ alle parole di Gigi d’Alessio c’avevi creduto… Solo un po’.
Poi si dilegua nel nulla.


E meno male!


Annarella P.


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